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Le cure naturali per la ritenzione idrica

La ritenzione idrica è la tendenza a trattenere i liquidi che invadono tutti i distretti dell’organismo, per poi concentrarsi principalmente in zone specifiche predisposte all’accumulo di grasso. Questo disturbo è molto diffuso nella popolazione, colpisce sia uomini che donne ma la sua incidenza è nettamente superiore nel sesso femminile.

Quando la ritenzione si focalizza nella parte superiore del corpo, può presentarsi con un gonfiore al viso e sotto gli occhi (le cosiddette “borse”), ma anche alle braccia e alle mani. La ritenzione idrica è il risultato di uno squilibrio tra la quantità di potassio presente all’interno delle cellule e quella di sodio, contenuta nella parte esterna; quando il sodio aumenta e viene meno questo equilibrio, l’organismo è indotto a trattenere più acqua per diluire fluidi e tossine.

L’accumulo di liquidi in eccesso nello spazio interstiziale dei tessuti genera un rigonfiamento anomalo, chiamato edema, che costituisce il sintomo principale della ritenzione idrica. L’edema è un fenomeno legato ad un cattivo funzionamento del sistema linfatico e venoso; esso provoca un ristagno di liquidi e di tossine che altera il metabolismo cellulare.

Se si manifesta nella parte centrale, le aree colpite sono quelle dell’addome, dei fianchi e dei glutei.

La zona inferiore del corpo è la più colpita a causa della forza di gravità e della posizione eretta continua, che provoca uno squilibrio della circolazione. In questo caso la ritenzione si estende alle gambe, alle ginocchia e alle caviglie, fino ai piedi.

La ritenzione idrica è considerata erroneamente causa di sovrappeso: in realtà, in alcuni casi, può comportare un aumento di peso (fino a 5 kg) e provocare pesantezza e dolore agli arti. Tuttavia, tale condizione non determina il sovrappeso, ma, al contrario, è quest’ultimo a causarla, poiché genera un rallentamento della diuresi (eliminazione di urina dall’organismo). Anche se il sovrappeso spesso coesiste con la ritenzione idrica, seguire una dieta ipocalorica troppo rigida può aggravare il disturbo, invece di migliorarlo; infatti, nei regimi alimentari ipocalorici scarseggia la quantità di proteine, che è invece necessaria per prevenire la ritenzione idrica.

Il disturbo può essere suddiviso in diverse tipologie in base alla causa scatenante:

- Ritenzione idrica primaria (o circolatoria): è causatadal malfunzionamento del sistema venoso e linfatico ed è caratterizzata da edemi, gonfiore, dolore, senso di pesantezza, crampi e discromie cutanee (stasi venosa). La stasi venosa si concentra principalmente sugli arti inferiori e sulle caviglie;

- Ritenzione idrica secondaria, causata da patologie specifiche, spesso gravi, che interessano reni, cuore, apparato urinario e sistema linfatico come l’insufficienza renale e cardiaca, l’ipertensione, le patologie della vescica e del fegato, il linfedema (anomalo accumulo di linfa causato da uno squilibrio del sistema linfatico);

- Ritenzione idrica iatrogena che si verifica in seguito all’uso massiccio e prolungato di farmaci antinfiammatori, cortisonici,contraccettivi e dopo la terapia ormonale sostitutiva in menopausa.

- Ritenzione idrica alimentare, causata da un’alimentazione scorretta e da uno stile di vita poco sano, caratterizzato da scarsa o nulla attività fisica, immobilità della postura, condizioni croniche di ansia e stress.

La ritenzione idrica può essere causata da alcune condizioni cliniche come l’ipotiroidismo, patologia tiroidea in cui è presente un rallentamento del metabolismo, le intolleranze alimentari, la gravidanza e l’allattamento, il periodo ovulatorio e premestruale e la menopausa. Inoltre, la ritenzione dei liquidi può manifestarsi sotto forma di gonfiori ed edemi anche in seguito ad interventi chirurgici.

Molti altri fattori che rientrano nello stile di vita del soggetto, come un eccessivo consumo di alcolici e di caffè, la masticazione veloce, la cattiva respirazione in ambienti inquinati, possono determinare o peggiorare la ritenzione idrica. Inoltre un sostanziale aggravamento del sintomo si verifica in primavera e in estate, quando sopraggiunge il caldo, poiché il calore dilata i capillari periferici, la circolazione rallenta e il sangue fa più fatica a risalire verso il cuore: per questo le gambe si gonfiano e si avverte un senso di pesantezza.

Dietro al sintomo della ritenzione idrica c’è un meccanismo che prima di essere organico, ha una sua origine nel mentale. Il “trattenere” a livello psicologico emozioni, pensieri negativi o la tendenza a fare determinate cose, si traduce in una reazione fisica che modifica la frequenza cardiaca e respiratoria, rallenta la circolazione, crea infiammazione nei vasi sanguigni, fino a coinvolgere il sistema di drenaggio del corpo.

Gli stati di forte tensione e ansia agiscono sull’apparato immunitario e su quello endocrino, a causa dell’aumento della produzione di cortisolo, ormone prodotto dalle ghiandole surrenali. Comunemente chiamato “l’ormone dello stress”, il cortisolo è responsabile di alcune condizioni come la ritenzione idrica, l’obesità e il calo delle difese immunitarie. Modificare lo stile di vita non significa solo alimentarsi in modo sano, consumare regolarmente acqua e fare movimento, ma anche imparare a gestire gli stati emotivi, elaborare i propri vissuti e abbassare il più possibile la soglia dello stress quotidiano.

I rimedi naturali utilizzati nelle cure alternative agiscono sulla ritenzione ma anche sul dimagrimento; il loro obiettivo non è quello di mirare al sintomo ma all’origine del disturbo, che risiede nella difficoltà del corpo nel gestire il carico di tossine (anche quelle emotive).

Calcarea Carbonica 9CH

Rimedio utile per il soggetto sedentario, che tende ad ingrassare, soffre molto il freddo e ha un sistema immunitario debole. La ritenzione idrica deriva da una quantità eccessiva di tossine e liquidi che non vengono smaltiti e che causano gonfiore diffuso e tessuti flaccidi, senza tono. Il rimedio accelera e stimola il metabolismo. Il soggetto manifesta molte patologie importanti come il diabete, l’ipercolesterolemia, l’ipertensione arteriosa, l’ipotiroidismo, l’arteriosclerosi. E’ stanco, lento, ansioso, bisognoso d’affetto, pauroso; si deprime facilmente. I sintomi peggiorano con il freddo-umido, lo sforzo mentale e fisico mentre migliorano con il tempo secco.
Uso: 3 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì.

China rubra5 – 9CH

Indicata quando la ritenzione si manifesta principalmente con un gonfiore nella zona addominale, spesso causato ad una scorretta alimentazione o dall’assunzione di cibi non adatti alla tipologia costituzionale. Il gonfiore si accompagna a borborigmi. Il rimedio agisce sugli stati di intossicazione acuti e cronici che causano turbe neurosensoriali (vertigini, disturbi visivi ecc.) e cardiovascolari (anemia, tachicardia, ipotensione ecc.).
Uso: 3 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì.

Pulsatilla9CH

Il rimedio vieneprescritto quando la ritenzione idrica è causata da problematiche di natura endocrina o circolatoria. La sua azione sull’apparato ormonale è molto marcata, sia nelle sindromi premestruali che durante la menopausa, poiché interviene sulla ritenzione idrica e la circolazione rallentata legata a squilibri ormonali. Spesso il sintomo deriva da fenomeni di congestione e stasi venosa con tessuti infiltrati e poco ossigenati, estremità fredde, arti gonfi, pesanti e dolenti. Pulsatilla è avida d’affetto, fortemente emotiva e soggetta al pianto. I sintomi tipici del rimedio peggiorano con il caldo e il riposo mentre migliorano con l’aria fresca, il movimento continuo e la consolazione.
Uso: 3 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì.

Thuya 15-30 CH

Rimedio d’elezione per la ritenzione idrica e la cellulite, in particolare quella localizzata nella parte inferiore del corpo (cosce e bacino). La sua azione è centrata su vari apparati, tra i quali quello linfatico e nervoso. Il soggetto Thuya ingrassa facilmente, risente molto dello stress e dello stato emotivo caratterizzato da depressioni reattive, malinconia, scarsa autostima, ossessioni e idee fisse, psicosomatizzazioni. Thuya si prescrive per il sovrappeso e la ritenzione di liquidi conseguenti ad un’alimentazione scorretta, all’assunzione della pillola anticoncezionale e a terapie con cortisonici che, nei soggetti predisposti, portano ad un repentino e anomalo aumento ponderale. Inoltre si utilizza efficacemente per la ritenzione legata ai disturbi mestruali. I sintomi peggiorano con il freddo e l’umidità, mentre migliorano con il caldo e la sudorazione.
Uso: 3 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì.

Graphites 9CH

Rimedio che ha un’azionespecifica sul metabolismo degli acidi grassi: aumenta la velocità metabolica e depura il sintema linfatico. Il soggetto Graphites tende ad ingrassare, ha un corpo molle e pesante, è freddoloso e soffre di stipsi. La ritenzione si traduce spesso in accumulo di cellulite concentrata su cosce e ginocchia. Il senso di gonfiore diffuso deriva anche da disturbi a livello digestivo che provocano pienezza e pesantezza del ventre. I sintomi peggiorano con il freddo e durante le mestruazioni; migliorano con il movimento e mangiando (nel caso dei disturbi gastrici).
Uso: 3 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì.

Bovista 5 – 7CH

Questo rimedio si prescrive quando la ritenzione idrica è legata alla sensazione soggettiva di gonfiore generale (soprattutto alle dita) con edema e infiltrazioni. I sintomi si associano principalmente alle problematiche mestruali con sindrome premestruale accentuata, ovulazione emorragica, gonfiore addominale, mal di testa con sensazione di aumento del volume del cranio.
Uso: 3 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì.


FITOTERAPIA

Rusco (Ruscus aculeatus L.) TM

Il pungitopo si utilizza per la ritenzione idrica associata ad insufficienza circolatoria venoso-linfatica. Grazie al suo più importante principio attivo contenuto, la ruscogenina, il rimedio ha una marcata attività antiedemigena, agendo sulla ritenzione idrica con cellulite e sulla varicosità degli arti inferiori. Uso: 40 gocce di TM 1 volta al dì un quarto d’ora prima di pranzo. Controindicazioni: non utilizzare in gravidanza e allattamento. Può provocare, in rari casi, disturbi gastrici e nausea. Raccomandazioni: associare all’assunzione del Rusco una dieta iposodica. Assumere in associazione con altri farmaci solo dietro consiglio medico.

 

Tarassaco (Taraxacum officinale Weber) TM

Il Tarassaco, conosciuto comunemente come “dente di leone” ha un’azione specifica sulle vie biliari, è digestivo e diuretico. Ottimo coadiuvante nel trattamento dell’obesità grazie alle sue proprietà drenanti e detossicanti. L’azione diuretica deriva dai flavonoidi e dal potassio contenuti che facilitano l’eliminazione delle tossine responsabili di ritenzione idrica e linfatica. Uso: 20-30 gocce tre volte al dì, dopo i pasti. Controindicazioni: non somministrare nei soggetti che soffrono di intestino irritabile, gastrite e ulcera peptica, nelle occlusioni delle vie biliari, in gravidanza e allattamento. Non assumere in associazione con i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) e con i diuretici. Effetti collaterali: il Tarassaco può provocare dermatiti allergiche da contatto. L’uso improprio o un sovradosaggio possono causare turbe idroelettriche. Assumere solo dietro consiglio medico.

Pilosella (Hieracium pilosella L.) TM

Questa pianta erbacea perenne ha una marcata azione diuretica e drenante renale ed è utilizzata per il trattamento della ritenzione idrica, della cellulite e del sovrappeso. Inoltre la Pilosella promuove la sintesi e la secrezione di bile potenziando l’azione detossificante del fegato. Uso: 30-40 gocce di TM 2 volte al dì, lontano dai pasti. Controindicazioni: non somministrare in caso di ipotensione e in associazione con diuretici. Raccomandazioni: è consigliabile utilizzare la TM rispetto ad altre preparazioni poiché l’attivazione è maggiore se il rimedio viene lavorato a partire dalla pianta fresca. Assumere in gravidanza, allattamento e in associazione con altri farmaci solo dietro consiglio medico.

Orthosiphon (Orthosiphon stamineus Bentham) TM

Pianta tropicale, chiamata comunemente Tè di Giava, che possiede un marcato effetto diuretico e depurativo: ha un’azione sull’eliminazione di acqua, cloruri e urea. Molto utilizzato come coadiuvante nelle diete dimagranti e in presenza di obesità, edemi, oliguria (scarsità della quantità di urine eliminata giornalmente), cellulite, affezioni delle vie urinarie e articolazioni gonfie con idrarto (versamento sieroso all’interno della cavità articolare). Uso: 20-30 gocce di TM 2 volte al dì. Evitare l’assunzione nelle ore serali. Interazioni: evitare l’associazione con la Salvia poiché si può verificare un potenziamento degli effetti diuretici. Raccomandazioni: non somministrare in caso di insufficienza renale. Il rimedio ha un effetto antagonista con l’adrenalina, gli estratti ipofisiari, epatici e i sali biliari; inoltre potenzia l’azione dei diuretici. E’ consigliabile seguire una dieta iposodica in associazione con l’assunzione di Ortosiphon. Assumere in gravidanza, allattamento e in associazione con altri farmaci solo dietro consiglio medico.

GEMMOTERAPIA

 

Linfa di Betulla (Séve de bouleau) 1DH

La linfa di Betulla rientra nelle prescrizioni di Gemmoterapia anche se in realtà non è un gemmoderivato né un macerato glicerico. La linfa, un liquido chiaro che si ricava dalla Betula verrucosa L, è il rimedio d’elezione per l’adiposità, il ristagno dei liquidi e l’accumulo di tossine; ricca in potassio, stimola l’eliminazione dell’acido urico, del colesterolo e del metabolismo. Inoltre attiva la diuresi, aiutando i reni a funzionare meglio. Nella linfa è contenuta una sostanza, la betulina, che ha una spiccata attività antinfiammatoria, diuretica e depurativa. Il rimedio è molto utile in caso di cellulite e obesità; inoltre, sciogliendo i depositi urinari, è efficace nel trattamento delle infezioni batteriche delle vie urinarie (candida, uretriti e cistiti). Uso: 20-30 gocce 1-2 volte al dì. Controindicazioni: non somministrare in soggetti con edemi, ridotta funzionalità cardiaca e renale e in presenza di allergia ai salicilati (ad es. Aspirina). Interazioni: il rimedio interferisce con l’assunzione di FANS, diuretici, ipotensivi, anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, barbiturici e altre sostanze psicoattive, sedativi, ansiolitici e antidepressivi. Effetti collaterali: può provocare fenomeni allergici. Assumere in gravidanza, allattamento e in associazione con altri farmaci solo dietro consiglio medico.

 

Ippocastano (Aesculus hippocastanum) MG 1DH

Rimedio specifico delle affezioni venose con senso di pesantezza ed edema concentrati agli arti inferiori. La stasi venosa peggiora con il calore, la sedentarietà e la stazione eretta prolungata. L’Ippocastano aumenta il tono della parete venosa, riduce la stasi e facilita il ritorno venoso. Uso: 20-30 gocce di MG 2-3 volte al dì a stomaco pieno. Utilizzare per almeno due mesi consecutivi, soprattutto nella stagione estiva. Controindicazioni: non somministrare in gravidanza e allattamento, nei bambini, nei soggetti affetti da ulcera e gastroduodenite e in associazione con farmaci antiaggreganti o anticoagulanti. Effetti collaterali: possono verificarsi casi di prurito, nausea, dermatiti da contatto e irritazione delle mucose gastrointestinali. Assumere solo dietro consiglio medico.

Faggio (Fagus Sylvatica L.) MG 1DH

Il Faggio si utilizza per insufficienza renale, obesità, ritenzione idrica con edemi, oliguria e ipercolesterolemia. Il rimedio contiene molte sostanze che hanno un’azione positiva sull’organismo come potassio, ferro, calcio e flavonoidi; inoltre stimola il funzionamento dei reni, la diuresi e diminuisce il colesterolo totale. Uso: 20-30 gocce di MG 1-2 volte al dì prima dei pasti. Assumere in gravidanza, allattamento e in associazione con altri farmaci solo dietro consiglio medico.

SALI DI SCHÜSSLER

Natrium sulphuricum D6

Indicato per la ritenzione idrica perché elimina l’acqua in eccesso riequilibrando la densità dei liquidi all’interno delle cellule. Oltre a favorire l’eliminazione dei liquidi e delle scorie metaboliche del corpo, disintossica l’organismo e stimola la secrezione biliare. I soggetti che rispondono a questo rimedio hanno una fragilità costituzionale e tendono a prendere peso molto facilmente. Sono adiposi, corpulenti: i tessuti hanno numerose infiltrazioni di cellulite concentrate su addome, natiche e cosce. Anche il viso tende al gonfiore ed è spesso molto pallido. A livello psichico sono persone lente, apatiche, depresse, soprattutto la mattina al risveglio. La forte ritenzione, oltre agli edemi diffusi, causa dolori di tipo reumatico che peggiorano con l’umidità e l’immobilità. La sintomatologia migliora con il clima secco e dopo scariche diarroiche, soprattutto quando si verificano al mattino. Uso: 1 o 2 compresse sublinguali, 2 o 3 volte al dì.

Oligoterapia

 

Potassio (K)

Questo oligoelemento è un regolatore dell’omeostasi idro-salina. Indicato nelle affezioni legate alle alterazioni del ricambio idrico: ritenzione idrica, obesità, cellulite, edema degli arti inferiori. Coadiuvante nel trattamento dell’astenia generale, oliguria, ipertensione, disturbi cardiaci e neuropsichici. Uso: 1 fiala sublinguale al giorno o a giorni alterni. Nei bambini utilizzare metà dose.

Consigli nutrizionali

In caso di ritenzione idrica è necessario ridurre il sale e i cibi contenenti sodio come gli insaccati, i prodotti pronti e quelli industriali (dadi), la margarina, i sottaceti, le olive in salamoia, la pizza, il pane molto salato e i formaggi poiché il sodio trattiene l’acqua nei tessuti e impedisce lo smaltimento dei liquidi. Inoltre, è fondamentale seguire una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura, moderare il consumo di zuccheri e farinacei raffinati, svolgere una regolare attività fisica e bere almeno due litri d’acqua oligominerale al giorno. Il minerale antagonista del sodio è il potassio poiché aiuta l’eliminazione del sodio e controlla la comparsa della ritenzione idrica. Il potassio è contenuto in molti alimenti tra i quali: carni bianche (pollo e tacchino), merluzzo, sgombro, sardine, noci, mandorle e nocciole, banane, kiwi, anguria, melone, patate, spinaci, piselli, fagioli, finocchi.

Marta Chiappetta e Rocco Carbone

 

Le cure naturali per gli studenti

Studiare, ovvero applicarsi metodicamente su qualcosa, è un’azione che può essere suddivisa in diverse fasi, tra le quali le più importanti sono la conoscenza, la comprensione e la memorizzazione.

Applicarsi sul piano mentale e intellettuale richiede uno sforzo e un notevole impegno psico-fisico; a prescindere dal tipo di studi e dalle modalità individuali, c’è un particolare periodo in cui l’impegno diventa più intenso e approfondito: quello delle prove e degli esami.

Durante queste fasi, anche chi non è predisposto va incontro ad affaticamento e ad un calo della concentrazione a causa dello stress. Lo stress è un fenomeno che rappresenta una serie di eventi psicologici e fisici che causano nell’organismo una reazione di adattamento mirato a preservare il l’equilibrio interno.

I sintomi da sovraccarico da stress (in questo caso dello studente) si manifestano a diversi livelli: neurologico, con ansia, agitazione, crisi di panico; polmonare, con asma, iperventilazione; cardiaco, con tachicardia, irregolarità del battito, ipertensione; gastrointestinale, con nausee, digestione lenta e difficile, crampi, bruciori di stomaco.

L’applicazione mentale nei periodi di studio intenso è un fattore che determina un elevato consumo di energie. Ma l’esaurimento mentale e fisico è legato per lo più al continuo stato di allerta in cui si trova chi studia per obiettivi specifici, come ad esempio per una prova d’esame.

Lo studente che ha l’ansia per l’esame fa dei pensieri catastrofici riguardo all’evento che è in procinto di affrontare; la prova rappresenta una prestazione e il sentimento di apprensione deriva dal timore di essere esposti al giudizio altrui. Proprio da questo pensiero ha origine una tensione irrazionale, che induce lo studente ansioso ad attribuire all’esame un’eccessiva importanza. In tal senso, il voto rappresenta una conferma delle capacità e delle risorse personali e il canale attraverso il quale passa l’approvazione degli altri. Il soggetto non riesce a pensare all’esame associandolo alla sola valutazione scolastica: per questo vive male un possibile esito negativo, che viene confuso con una valutazione sul proprio grado d’intelligenza e sulle capacità individuali.

Questo dialogo interiore che gravita intorno all’ossessione sul risultato, genera un carico difficile da gestire; tutte le energie e le forze destinate alla preparazione, alla concentrazione e alla memorizzazione, vengono sottratte dalla tensione emotiva e dal forte e costante stato di ansia.

OMEOPATIA

Gelsemium  sempervirens 30 CH

Rimedio d’elezione per le paure e le fobie bloccanti che precedono eventi, prove ed esami. Lo studente è timido, insicuro, stanco, angosciato fino alla paralisi e si chiude nel silenzio. Resta in un angolo in attesa della prova ed è infastidito dalle domande. Prima di un esame ha crisi di panico con diarrea emotiva. Il rimedio agisce anche sui sintomi che accompagnano il panico quali tremori, palpitazioni, turbe della memoria, poliuria emotiva, insonnia nei giorni che precedono la prova.
Uso: 3 granuli sublinguali 3-4 volte al dì.

Argentum nitricum30 CH

Ha un’azione simile a Gelsemium e si usa per l’ansia anticipatoria, molto frequente tra gli studenti. Il rimedio è indicato per i soggetti ansiosi, emotivi e ipocondriaci che hanno un’agitazione febbrile. Argentum continua a ripassare prima della prova e teme talmente tanto il momento dell’esame che vorrebbe evitarlo. Tuttavia, a differenza di Gelsemium è meno inibito. La fretta e l’ansia lo rendono inconcludente e la tensione emotiva si accompagna a diarrea, vertigini e gastrite nervosa con eruttazioni.
Uso: 3 granuli sublinguali 3-4 volte al dì.

Aconitum napellus9 CH

Il rimedio agisce sulle crisi di panico improvvise e acute con palpitazioni, tachicardia e affanno e angoscia. Lo studente è fortemente ansioso e fobico.
Uso: 3 granuli sublinguali 3-4 volte al dì.

Ignatia amara 9 CH

Il rimedio si utilizzase l’ansia deriva da una frustrazione e si esprime con uno stato d’animo più definito come irritabilità, angoscia e sensazione di nodo alla gola (bolo isterico che si manifesta nella tarda mattinata). Ignatia ha un’azione sia antidepressiva che calmante. Lo studente si sente agitato, sospira, ha sbalzi d’umore e la notte non dorme per le palpitazioni.
Uso: 3 granuli sublinguali 3-4 volte al dì.

Phosphorus 30 CH

Il rimedio è indicato per gli studenti che accusano una tipica ansia che si accentua nelle ore serali accompagnata da alternanza tra eccitazione intellettuale e depressione con angoscia. Il soggetto è molto vulnerabile e quando si stanca mentalmente e fisicamente si scoraggia fino a perdere la concentrazione, diventando incostante nello sforzo intellettuale. Nei periodi di intenso studio tende a caricare molto stress e ad affaticarsi facilmente. La conseguenza è una forte astenia, soprattutto a ridosso dell’esame.
Uso: 3 granuli sublinguali 3-4 volte al dì.

Phosphoricum acidum 15-30 CH

Si utilizza quando lo studente è fortemente esaurito dall’eccessivo affaticamento intellettuale; è debole, indifferente, taciturno, ha un indebolimento della memoria.
Uso: 3 granuli sublinguali 3-4 volte al dì.

China rubra 7-9 CH

Rimedio utilizzato frequentemente nella cura dell’astenia che compare nei periodi di intenso studio (soprattutto durante l’estate), quando il soggetto è sovraeccitato a livello mentale e dorme poco la notte. I sintomi di China hanno un andamento ciclico. L’insonnia è una causa importante dell’astenia degli studenti che tendono a passare notti in bianco o a sostenere frequenti veglie notturne. Il sintomo è aggravato dal consumo di sostanze eccitanti (tè e caffè) volte a combattere la stanchezza e ad aumentare la concentrazione. La scarsa qualità del sonno determina irritabilità, calo dell’attenzione, lentezza, difficoltà nell’apprendimento e nella memorizzazione.
Uso: 3 granuli sublinguali 3-4 volte al dì.

Nux vomica 15-30 CH

Rimedio utile quando lo studente nei periodi di impegno intenso ha un’alimentazione sregolata; spesso mangia davanti al pc o sui libri e abusa di sostanze eccitanti e stimolanti per sostenere la fatica. Nux vomica agisce come un antistress e cura sintomi quali le nausee, la diarrea alternata a stipsi ostinata, sonnolenza dopo i pasti e malessere gastrico con sensazione di “pietra sullo stomaco”.
Uso:
3 granuli sublinguali 3-4 volte al dì.

Baryta carbonica 15-30 CH

Rimedio indicato sia nel bambino che nell’adulto. Nel primo caso lo sviluppo intellettivo è tardivo: il bambino ha scarsa memoria, torpore mentale che blocca la concentrazione e difficoltà di apprendimento. Spesso i progressi scolastici si fermano per scarsa applicazione o per problemi legati alla dislessia. Nell’adulto il rimedio si utilizza efficacemente per difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, confusione mentale e deficit intellettivo. Il soggetto Baryta carbonica è molto infantile e timido, ha scarsa fiducia in se stesso e difficoltà a relazionarsi con gli altri in modo sereno.

Nota: Tutti i rimedi elencati vanno presi in maniera preventiva prima della prova per almeno due volte al giorno e il giorno stesso dell’esame, al bisogno e con maggiore frequenza.

SALI DI SCHÜSSLER

Kalium phosphoricum D6 (fosfato di potassio)

Il rimedio agisce principalmente sul sistema nervoso e la mente. Si utilizza negli esaurimenti mentali e fisici causati dall’eccessivo sforzo mentale che determina una riduzione delle capacità di concentrazione e memorizzazione. L’affaticamento è accompagnato da cefalea, vertigini, spossatezza, angoscia e abbattimento. E’ presente anche insonnia da iperattività mentale con sonnolenza diurna. Uso: 1 o 2 compresse sublinguali, 2 o 3 volte al dì.Nei bambini fino a 10 anni utilizzare metà dose.


FITOTERAPIA

Eleuterococco (Eleutherococcus senticosus Maxim) TM

Noto anche come ginseng siberiano, viene spesso erroneamente confuso con il Panax Ginseng. Pianta adattogena, antistress e immunostimolante, è molto utilizzata come tonico psico-fisico in caso di astenia e stanchezza, ridotto rendimento, difficoltà di concentrazione e convalescenze

La sua azione ottimale si esplica a livello dell’asse ipotalamo-ipofisi-ghiandole surrenali che si traduce in un aumento della resistenza dell’organismo agli stimoli stressanti; inoltre favorisce la memoria e le funzioni cognitive.
Uso: 20-30 gocce di TM 1-2 volte al dì in poca acqua, al risveglio.
Controindicazioni: per la sua azione cardiotonica è controindicato in caso di ipertensione, tachicardia, aritmia. Non somministrare in caso di diabete e febbre.
Effetti collaterali: l’utilizzo della pianta ad alti dosaggi e per periodi prolungati provoca insonnia, tremore alle mani, irritabilità ipereccitabilità e cefalea.
Raccomandazioni: l’Eleuterococco interagisce con i contraccettivi orali, con gli steroidi, con gli anticoagulanti, gli antibiotici e i sedativi. Non somministrare nelle ore serali, ai bambini, in gravidanza e in allattamento. Assumere solo dietro consiglio medico.

Rodiola (Rhodiola rosea L.)

Questa pianta, il cui nome deriva dai fiori gialli che emettono un odore simile a quello della rosa, è un concentrato di virtù: adattogena, energizzante e rinvigorente, antidepressiva e antistress; stimola le performance fisica e mentale, modula l’umore e aiuta la ripresa in caso di spossatezza legata a periodi di vita intensi e faticosi. Grazie alla sua capacità di innalzare i livelli di serotonina nel sangue, è particolarmente efficace per contrastare gli effetti nocivi del cortisolo, prodotto dai surreni in caso di stati di stress. Ottima pianta per gli studenti perché ha un’azione tonica e stimolante delle funzioni mentali, della concentrazione, della lucidità e della memoria, grazie alla capacità di indurre un aumento dei livelli di due importanti neurotrasmettitori: dopamina e noradrenalina.

Uso: da 180 a 300 mg pro dose di estratto secco, 1-2 volte al giorno,da assumere sotto forma di compresse o capsule, suddivisa in due dosi, una al mattino al risveglio e l’altra nel primo pomeriggio. Evitare la somministrazione nelle ore serali.
Controindicazioni:
non somministrare in gravidanza, allattamento e ai bambini.
Interazioni:
non assumere la Rodiola in associazione con antidepressivi, ansiolitici e barbiturici.
Effetti collaterali: la somministrazione di alte dosi per periodi prolungati può provocare irritabilità e insonnia.Assumere solo dietro consiglio medico.

Guarana’ (Paullinia cupana H.B. Kunth)

Il Guaranà, pianta originaria dell’Amazzonia, è utilizzata per le sue proprietà stimolanti e toniche del sistema nervoso centrale. I principi attivi che caratterizzano questa pianta sono le metil-xantine, ovvero la caffeina e la teofillina, le stesse contenute nel tè e nel caffè. E’ un rimedio molto indicato per gli studenti, soprattutto prima degli esami, poiché stimola le funzioni celebrali, l’attività intellettuale e combatte stanchezza e debolezza. E’ impiegata efficacemente anche in caso di emicranie da sforzo intellettivo e nelle nevralgie. Uso: 400 mg pro dose di estratto secco, 1-2 volte al giorno.
Tintura madre: 20-40 gocce in poca acqua, 1-2 volte al giorno. La posologia consigliata non deve superare i 9 mg di caffeina al giorno, per non più di 45 giorni consecutivi di trattamento.
Controindicazioni: non somministrare in gravidanza e allattamento, nei bambini e nei soggetti con ipertensione arteriosa, stati ansiosi, cardiopatie, ipertiroidismo, ulcera peptica, ernia iatale.
Effetti collaterali: la somministrazione di alte dosi può provocare ipereccitazione, palpitazioni, nausea, diarrea, ansia e nervosismo. Raccomandazioni: non assumere Guaranà dopo o durante i pasti, nelle ore serali e in concomitanza con caffè e tè. Assumere in associazione con altri farmaci solo dietro consiglio medico.

Ginko Biloba (Ginko biloba L.)

E’ una delle più antiche piante conosciute e il suo nome, biloba, deriva dalla conformazione delle foglie divise in due lobi (bilobate). Il Ginko ha un’azione specifica sui vasi della circolazione venosa e arteriosa e sul microcircolo celebrale, vestibolare e distale; aumenta la vascolarizzazione dei tessuti e attiva il metabolismo energetico. Viene utilizzata per gli studenti e per l’applicazione mentale per la sua capacità di migliorare l’attività dei trasmettitori chimici del cervello, potenziando l’apprendimento, la memoria, l’acutezza mentale e l’abilità cognitiva.
Uso: 20-30 gocce di TM in poca acqua 1-2 volte al giorno, lontano dai pasti. Estratto secco: da 20 a 30 mg pro dose, 2 volte al giorno. Controindicazioni: non somministrare in gravidanza, allattamento e durante le mestruazioni.
Effetti collaterali: l’assunzione può provocare irritabilità, insonnia, diarrea cefalea, allergie, disturbi gastrointestinali.
Interazioni: il Ginko interagisce con anticoagulanti, antiaggreganti, contraccettivi orali, steroidi, sedativi ansiolitici, IMAO (antidepressivi). Non utilizzare in associazione con aglio, salice e vitamina E.
Raccomandazioni: è sconsigliata l’assunzione nel tardo pomeriggio o di sera poiché il Ginko può provocare insonnia ed aumentare l’eccitabilità nervosa e mentale. Assumere solo dietro consiglio medico.

Per l’ansia e tensione emotiva che interferiscono su concentrazione, assimilazione e memorizzazione:

MELISSA (Melissa officinalis L.) TM

Grazie alla sua azione tranquillante e antispasmodica, interviene in caso di ansia e preoccupazione per lo studio accompagnata da disturbi del sonno, palpitazioni, cefalea e somatizzazioni dello stress a livello dell’apparato gastrointestinale (dispepsia, gastralgie, colon irritabile). La Melissa dona benessere e tranquillità rilassando il Sistema Nervoso Centrale.
Uso: 20-30 gocce di TM in poca acqua 1-2 volte al giorno.
Controindicazioni: non somministrare in presenza di ipotiroidismo, terapia con ormoni tiroidei e nei soggetti affetti da glaucoma. Assumere in gravidanza, allattamento e in associazione con altri farmaci solo dietro consiglio medico.

Per l’insonnia legata all’agitazione per gli esami e le prove:

PASSIFLORA (Passiflora Incarnata L.) TM

Il rimedio è utile per gli stati d’ansia, per le palpitazioni, il nervosismo e lo stress che accompagnano lo studio e precedono gli esami. Negli studenti è indicata soprattutto per i disturbi del sonno legati alla tensione nervosa poiché la Passiflora, grazie alla sua azione sedativa e lievemente ansiolitica, non crea sonnolenza al risveglio e non procura dipendenza o assuefazione.
Uso: 20-30 gocce di TM in poca acqua prima di dormire.
Controindicazioni: non assumere in gravidanza e allattamento, in associazione con ansiolitici ed antidepressivi, psicofarmaci in generale, sonniferi e alcol.
Effetti collaterali: nausea, vomito, vertigini; in caso di sovraddosaggio si può verificare un effetto paradosso. Non somministrare nei soggetti ipersensibili o allergici. Assumere solo dietro consiglio medico.

GEMMOTERAPIA

Betulla (Betula verrucosa semi) MG 1 DH

Il macerato glicerico ricavato dai semi della Betula verrucosa ha un’azione tonica e stimolante a livello delle funzioni intellettive. Si utilizza efficacemente per le turbe della memoria, per l’astenia mentale, sia nell’anziano che nel giovane, e nelle difficoltà di concentrazione. E’ consigliata agli studenti nei periodi che precedono gli esami.
Uso: 30-40 gocce di MG in poca acqua al risveglio. Iniziare circa 30 giorni prima di prove o esami.
Controindicazioni: non somministrare in gravidanza, allattamento, nei soggetti con edemi, ridotta funzionalità cardiaca e renale e in presenza di allergia ai salicilati (ad es. Aspirina).
Interazioni: il rimedio interferisce con l’assunzione di FANS, diuretici, ipotensivi, anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, barbiturici e altre sostanze psicoattive, sedativi, ansiolitici e antidepressivi.
Effetti collaterali: può provocare fenomeni allergici. Assumere solo dietro consiglio medico.

OLIGOTERAPIA

Manganese- Cobalto (Mn-Co)

I due oligoterapici agiscono in sinergia per trattare tutti i sintomi causati da distonie neurovegetative. Sono molto indicati per il soggetto ansioso, emotivo, astenico che soffre di cali di memoria e scarsa concentrazione a causa di ansia e stress. Il sonno è poco ristoratore, spesso con risvegli notturni. I sintomi sono quelli tipici della diatesi distonica: infiammazioni, disturbi cardiocircolatori, pesantezza agli arti inferiori, colite, ulcera gastro-duodenale, eczemi, herpes.
Uso: 1 fiala sublinguale a giorni alterni.

Dott.ssa Marta Chiappetta
Operatrice olistica
Web content
poesisnet@gmail.com

Dott. Rocco Carbone
Farmacista e Naturopata
www.naturafelicitas.it

 

 

La calendula

CALENDULA (Calendula Officinalis), famiglia delle Asteraceae.

Pianta biennale che cresce spontaneamente soprattutto lungo i cigli delle strade assolate o nei campi aperti fino a 600 m. di altitudine
È più diffusa nell’ Italia meridionale.

Ci sono due diverse ipotesi di origine del nome “calendula”
Una la fa derivare dal Latino  “calendae”, cioè “primo giorno del mese”, a indicare che fiorisce il primo giorno di ogni mese per tutto l’anno.
L’altra ipotesi è che derivi da “calendario”, poiché segna il ritmo del giorno aprendosi al mattino e chiudendosi al tramonto.

Fiore: è una infiorescenza a capolino cioè composta da un insieme di piccoli fiori compatti tra loro.  compaiono a maggio e novembre con colore variabile dal giallo all’arancione
Sono commestibili, con gusto amarognolo e leggermente salato; i petali si possono mangiare in insalata o canditi, i boccioli si usano come sottaceti

Foglie: lanceolate a margine intero o leggermente dentato, prive di picciolo, leggermente acuminate all’apice e di un bel colore verde chiaro.

Frutti: acheni di forme diverse: quelli posti più esternamente sono arcuati e con il dorso dentato, quelli medi hanno ali laterali e con una forma che ricorda una barca, quelli più interni ricordano dei lombrichi in quanto stretti e lunghi.

Fusto: ramificato e ricoperto da peluria

Radice: a fittone

Semi: numerosissimi e piccolissimi, germinano dopo due mesi dalla semina

Droga: le parti utilizzate in medicina sono i fiori e talvolta le foglie

Principi attivi:  oli essenziali con potente azione antinfiammatoria,  resine, acidi grassi, acido salicilico, saponina, carotenoidi, , triterpeni pentaciclici, flavonoidi, polisaccardi, fitosteroli e mucillagini.

Indicazioni terapeutiche:

- antinfiammatorie del decotto (mal di gola, gengiviti, punture di insetti, prurito, tosse ecc)
- anticoagulanti
- cicatrizzanti dell’ olio ( per ripulire piccole ferite o punti colpiti da herpes zoster)
- emollienti  dei prodotti cosmetici  (pelle secca, eritema, verruche)
- regolatorie di tintura madre e macerato glicerico,  nelle  mestruazioni disfunzioni dell’apparato genitale femminile, (aumenta le mestruazioni scarse e diminuisce quelle abbondanti).
- anti zanzare: infatti le zanzare non ne sopportano l’odore.

I FIORI DI BACH E L’ETA’ DEL PENSIONAMENTO

E’ mia norma assoluta non generalizzare mai perciò ammetto che ci siano persone liete di smettere di lavorare.
In caso contrario, la fine dell’ attività lavorativa porta lo spettro del tempo futuro che a molti sembra di non saper come riempire e la paura della perdita di un certo riconoscimento sociale. Eppure l’uomo può essere “felice” a qualunque età intendendo per felicità la pace con se stessi, il raggiungimento di un equilibrio psichico, di una serenità mentale.
Nei momenti dei grandi cambiamenti come quello che si vive con il pensionamento, propongo ai miei pazienti il fiore di Bach di nome Walnut. Dà coraggio e determinazione, ci aiuta a essere liberi, svincolati da luoghi comuni.
Non più costretti a “timbrare il cartellino” riempiremo il tempo libero con ciò che ci piace.
Perché non uno sport? Assolutamente non agonistico in quanto non voglio più dimostrare, neppure ai miei coetanei, un’eventuale superiorità. Non amo più la differenza penalizzante tra i più bravi e i meno bravi, tra vinti e vincitori. Lascio tutto questo a chi é ancora e soltanto all’inizio di un cammino spirituale. “lo sono cresciuto, non invecchiato” dice il saggio che é maturato interiormente. Insieme a Walnut prescrivo sovente il farmaco omeopatico adatto a ognuno dei miei pazienti. Da questi ascolterò il racconto del loro passato ma non sempre lo ascolterò tacendo. Considero mio dovere da medico dare un consiglio, dire al paziente della necessità di trovare il senso della vita e la propria identità. Dare senso, dare significato, non separare il corpo dalla psiche.

 

Bach flower remedies
Necessario é quindi ricercare non soltanto quali sono i sintomi fisici ma anche quali i pensieri, le preoccupazioni che hanno provocato tali sintomi.
Ai demotivati prescrivo il fiore di Bach Gentian. Aiuta a ritrovare fiducia, ottimismo, voglia di crescere.
Il personaggio Gentian ha quel tipo di diffidenza che gli impedisce di aprirsi al mondo intero. Si isola per proteggersi da delusioni e ferite. Ogni disagio gli porta sensi di fallimento, di insicurezza, di pessimismo che possono, nei casi più gravi, sfociare in depressione.
Da non sottovalutare, soprattutto per migliorare il tono dell’umore, l’efficacia della “Pet therapy”. La presenza di un animale che ci ama e che ci chiede in cambio così poco, può dare serenità a persone sole o tristi.
Con tutte le risorse che l’uomo, creatura divina, ha in sé, con tutti i mezzi che la terapia medica sa usare, ci si può riaprire alla socialità, agli amici, al sole, all’ossigeno della natura e dell’ anima. Alla vita, in sostanza.

Maria Vittoria BRIZZI TESSITORE
Dott. in Medicina e Chirurgia
Dott. in Lingue e Letterature Straniere
Prof. in Materie Letterarie
Genova
pubblicazione del 2005

ALTHEA

Fiori: rosei 

Foglie: digitate ricche di mucillagine
Droga: radici, foglie, fiori
Raccolta: le radici si raccolgono in settembre-ottobre e si utilizzano solo le radici centrali eliminando quelle secondarie.
Principi attivi: mucillagine, asparagina.
Proprietà: emolliente, bechico, disinfiammante.

Uso interno:
Infuso: foglie e fiori (un cucchiaio in una tazza da the, spegnere al primo bollore e lasciare riposare per 10 minuti) per tossi, bronchiti, cistiti, irritazioni gastriche.

Uso esterno:
Decotto: 20 g di radice in 200 cc di acqua bollente (bollire 10 minuti) per gargarismi, lavande ed irrigazioni vaginali ascessi.
Radice: tale e quale viene data ai bambini da masticare per facilitare la dentizione.

IL MIELE: ALIMENTO E MEDICAMENTO

Il miele ha sugli altri alimenti il vantaggio di offrire tutta una varietà di sapori e di essere fra tutti il più puro: infatti ha una tale concentrazione di sostanze zuccherine che i batteri non vi possono vivere più di un’ora o due.

Si narra, ad esempio, che in una tomba egizia fu trovato miele di 3000 anni; il tempo lo aveva reso più scuro e più denso, ma era ancora puro e commestibile. Analizzato chimicamente il miele risulta composto di:
-vitamine
-sali minerali
-enzimi
-glucosio 31,28%
-fruttosio 38,29%
-acqua 17,20%
-polisaccaridi 10,12%
-sostanze vitali 3,21%
Il miele viene posto in commercio con classificazioni merceologiche derivate dal luogo di origine di per sè già sufficienti a distinguere i tipi pregiati da quelli di minore valore; infatti, i caratteri organolettici che sono piuttosto costanti in relazione all’origine del prodotto, possono essere facilmente controllati. La frode commerciale può naturalmente adulterare anche questo prodotto di per se stesso incontaminato e genuino, ma non vi è frode che non venga subito denunciata dal miele stesso: se diluito con acqua il miele fermenta (in caso si può correre ai ripari portandolo ad ebollizione a bagnomaria ed asportando via via la schiuma accumulata); se falsificato con sostanze aggiuntive, quando viene riscaldato, si fonde depositando scorie. La sua colorazione è variabile così come il sapore e l’aroma. Tali caratteri derivano dalle differenti fioriture stagionalmente bottinate; si hanno così mieli di castagno (di colore bruno scuro), di acacia (limpido e chiaro), di millefiori (ambrato), di timo (dorato), di brughiera (scuro). Vi è inoltre un tipo di miele dal gusto meno gradito al palato, usato in grande quantità dai fornai e dai pasticceri perché una volta cotto, perde il sapore sgradevole senza diminuire il suo valore nutritivo, mentre contribuisce a mantenere morbida la pasta cotta nel forno. Altri tipi scadenti di mieli vengono usati nelle manifatture di tabacchi per profumare, inumidire, e conciare il tabacco. Anche nella farmacopea italiana il miele ha trovato impiego ufficiale sia per la preparazione di sciroppi, sia per quella di milliti, ossia le soluzioni di miele che servono ad inglobare sostanze medicamentose. Anche per i più scettici i benefici sono innegabili: l’azione decongestionante e fluidificante delle secrezioni mucose sulle prime vie aeree; quella energetica, che si esplica sia a livello muscolare che cerebrale per il suo alto contenuto di fruttosio e fosfato; l’attività disintossicante a livello epatico unita alla facile digeribilità anche per individui in precaria condizione di salute, ne fanno un alimento con caratteristiche del tutto peculiari.

Scritto nel Marzo 1982

EUCALIPTO

Il fiore é singolare: il calice é allargato a formare una coppa chiusa da coperchietto che si stacca al momento della fioritura; i petali mancano mentre gli stami sono assai numerosi. Il frutto é una capsula con semi numerosi e molto piccoli. 

I principi attivi sono contenuti nelle foglie che a tale scopo si essicano all’ombra e si conservano in recipienti di vetro o porcellana e sono: olio essenziale (cineolo, pinene, canfene, globulolo, eucazulene).
L’eucalipto viene utilizzato da lungo tempo in preparazioni atte a risolvere infiammazionidell’apparato respiratorio, urogenitale ed intestinale.
Per uso interno si fa infuso con 2 g in 100 ml di acqua.
Per uso esterno 6 g in 100 cc d’acqua hanno il potere di disinfettare la pelle e di lenire le ustioni.
Un ottimo effetto deodorante si ottiene mettendo nell’acqua calda del bagno una manciata di foglie di eucalipto.

ACHILLEA

Fiori: alcuni provvisti di ligula bianca (circa 10) formano corona attorno ad altri fiorellini senza ligula originando il capolino: più capolini si riuniscono in infiorescenza (corimbo) di colore biancastro o leggermente rosa che origina all’apice del fusto. 

Principi Attivi: olio essenziale, sostanze amare utilizzate soprattutto nell’industria dei liquori.
Proprietà: stimola la secrezione dei succhi gastrici, favorendo la digestione. Talora è utilizzato come correttore del gusto di tisane. Ha inoltre proprietà antiacide, antiemorragiche, astringenti, cicatrizzanti.
Droga: foglie e sommità fiorite che si raccolgono da giugno (le foglie) per tutto il tempo della fioritura (le sommità in luglio e agosto) e vengono essiccate in luogo fresco ed arieggiato. Per la conservazione è bene usare barattoli di vetro.
Uso Interno:
Aperitivo digestivo.
Infuso: 1 cucchiaio in mezza tazza d’acqua. Si assuma due volte al giorno prima dei pasti.
Tintura: 20gtt. dopo i pasti.
Tintura vinosa: 2 cucchiaini in 100g. di vino bianco, si lascia macerare per 10 giorni. Se ne assume un bicchierino prima o dopo i pasti.

Uso Esterno:
Macerato a caldo in un litro d’acqua bollente vengono posti 20g. di foglie. Appena divenuto tiepido si filtra ed il liquido viene utilizzato per impacchi o lavaggi antiemorroidari.
Cataplasma: foglie e fiori freschi pestati in mortaio possono essere posti sul seno in caso di ragadi.

BARDANA

Foglie: margine interno ondulato, lamina triangolare, faccia inferiore di colore bianco cenere

Fiori: di color porpora riuniti in capolini a loro volta raccolti in infiorescenze formate da corimbi all’apice dei rami.
Frutti: acheni bruni con macchie nere recanti un pappo a setola corta.
Principi attivi: olio essenzile, mucillagini, fitosteroli, ac. clorogenico.
Proprietà: diuretica,depurativa, epatocinetica, antiacne, antisettica.
Raccolta: rizoma e radici nell’autunno del primo anno di vegetazione o nella primavera del secondo; vengono poi essiccati al sole e conservati in recipienti di vetro. Le foglie si raccolgono in maggio-luglio (prima della fioritura), si essiccano all’ombra e si conservano in sacchetti di tela o carta.

Uso interno:
Infuso: 1 cucchiaio di erba in 150 g di acqua. Se ne assumono due tazze al giorno.
Tintura vinosa: 4 g di radice in 100 g di vino bianco a macerare per 5 giorni. si assuma a bicchierini.

Uso esterno:
Decotto: 2 cucchiai in 250 g di acqua si bolla per 10 minuti; si usa tiepido per lavaggi.
Succo: da foglie fresche per frizioni giornaliere per capelli grassi.

BIANCOSPINO

Ambiente: boschi della penisola e in Sicila fino a 1600 m.

Pianta: arbusto alto 2-4 m con corteccia giallo-grigiastra chiara e liscia da giovane, bruna e screpolata quando inizia l’ invecchiamento. Può raggiungere anche i 500 anni, ha legno molto duro e spine molto lunghe.
Proprietà: antispasmodico astringente, diuretico, sedativo, ipotensivo, vasodilatatore.
Principi attivi: pigmenti flavonici, derivati terpenici, istamina, tannino, Vitamica C.
Storia: gli uomini prestorici si cibavano dei frutti del biancospino e ne hanno lasciato traccia negli insediamenti lacustri.
Insonnia: Infuso di 1 g di biancospino in 100 g di acqua. Si possono assumere 1-2 tazze al giorno prima di coricarsi.
Diarrea e Ritenzione urinaria: Decotto di 2 g di biancospino in 100 g di acqua. Se ne asuumono due tazze al giorno.
Colluttorio: Decotto di biancospino utilizzato sotto forma di sciacqui o gargarismi.
Tintura Antispasmodica: 10 g biancospino tintura , 10 g passiflora tintura; 30 gg 3 volte al giorno.
Tintura Antispasmodica forte: 15 g biancospino tintura, 10 g passiflora tintura, 10 g valeriana tintura;30 gtt 2 volte al giorno.
Vino sedativo: porre 100 g di vischio e 50 g di biancospino in un litro di vino bianco a macerare per una settimana. Assumere un bicchierino prima dei pasti.