Colica renale: come riconoscerla e come comportarsi

Si dice che il dolore del parto sia fortissimo ma che si dimentichi rapidamente, lo stesso non avviene per il forte dolore provocato dalla presenza di calcoli nelle vie urinarie, la cosiddetta colica renale.

Si definisce colica renale un quadro clinico e sintomatologico caratterizzato dalla comparsa improvvisa di dolore al fianco che non concede posizioni o posture antalgiche.

Qual sono le cause della colica renale?

Generalmente è causata dalla presenza di un calcolo lungo il decorso delle vie urinarie.

Il calcolo costituisce un ostacolo al normale deflusso dell’urina ne consegue una dilatazione delle vie urinarie a monte, definita idroureteronefrosi che, se trascurata, può esitare in un danno permanente della funzionalità renale.

Non in tutti i casi la colica renale è associata a calcolosi. Neoplasie ureterali ostruttive o vescicali, compressione sull’uretere dovute alla presenza di masse solide addominali, di natura linfonodale, endometriosica o pertinenti l’apparato gastroesterico possono infatti esprimersi con coliche renali. Va da se’ che la colica renale non deve essere sottovalutata, non solo per lo stato di prostrazione e di ansia provocate dal forte dolore ma anche perché può essere il primo segnale di quadri patologici importanti.

Come distinguere la colica renale da un comune “mal di pancia”?

Il dolore della colica renale ha un andamento caratteristico detto sinusoidale cioè con fasi acute molto forti che persistono per qualche minuto alternate a momenti di parziale benessere.

Le sedi del dolore sono la regione lombare, i quadranti inferolaterali dell’addome, le aree genitale, inguinale e perineale fino alla coscia.

Perchè avviene la colica renale?

La dilatazione dell’uretere e della pelvi renale e la distensione degli strati muscolo-fasciali che li rivestono stimolano le numerose terminazioni nervose sensitive e motorie in essi contenute. Si attivano quindi stimoli dolorifici e una contrazione involontaria della pelvi renale e dell’uretere detta peristalsi che rappresenta il tentativo dell’organismo di far progredire il calcolo verso l’espulsione.

La colica può essere accompagnata da altre manifestazioni?

Spesso nausea, vomito, sudorazione, pallore cutaneo, stimolo minzionale frequente accompagnano il forte dolore della colica renale. Questi sintomi derivano dall’iperstimolazione del sistema nervoso detto simpatico che regola gran parte delle funzioni automatiche dell’organismo.

Perchè la sede del dolore è variabile?

Perchè varia in relazione alla sede del calcolo. Ad un dolore lombare corrisponde un calcolo localizzato nella pelvi renale, nel giunto pieloureterale o nel primo tratto dell’uretere. Ad una progressione del calcolo verso le porzioni più distali dell’uretere seguirà un dolore irradiato verso il basso addome, l’inguine, il perineo e l’interno coscia.

Cosa fare in caso di sospetto di colica?

La gestione, per così dire, casalinga di un dolore acuto come quello della colica renale è, oltre che difficoltosa, sconsigliabile. E’ bene recarsi quindi presso il proprio medico di famiglia o un presidio sanitario ove in genere vengono effettuati come primo provvedimento una terapia antalgica e antibiotica in caso di febbre. A seguire un percorso diagnostico che prevede: esami ematici, esame urina, ecografia addome ed eventuale TC addome.

Connotati colica

Diagnosi

Trattamenti

-Dolore improvviso

-Assenza di una posizione antalgica

-Dolore con andamento sinusodale

Calcolosi uretere

Calcolosi rene

Compressione ureterale

Displasia giunto pieloureterale

ESWL

Litotrissia endoscopica laser

Litotrissia percutanea

Laparoscopia

Calcolosi dell’uretere, quale trattamento?

Piccoli calcoli dell’uretere possono essere espulsi con una terapia farmacologica detta proespulsiva, che favorisce cioè la progressione e l’espulsione del calcolo.

Nel caso questa non avvenga in un ragionevole lasso di tempo sono indicate la litotrissia extracorporea (ESWL) oppure la litotrissia endoscopica ureterale con il laser. (URS)

Calcolosi del rene, quale trattamento?

Anche i piccoli calcoli del rene possono essere trattati con la litotrissia extracorporea oppure la litotrissia endoscopica intrarenale laser (RIRS).

Per i calcoli maggiori di 2 cm i trattamenti indicati sono la litotrissia percutanea (PNL), un intervento mininvasivo che consente di estrarre il calcolo attraverso un piccolo canale di accesso che si pratica sulla regione lombare, oppure la laparoscopia che consente di asportare calcoli di dimensioni ragguardevoli e correggere eventuali malformazioni come la displasia del giunto pieloureterale (un restringimento delle vie urinarie al confine tra rene e uretere), che possono esserne la causa.

Si può prevenire la formazione di calcoli?

Un corretto stile di vita costituito da una buona forma fisica, una idratazione sufficiente (1,5 litri di acqua al giorno), un’alimentazione che preveda uno scarso apporto di proteine e di sale sono le regole di base per evitare di trovarsi a combattere con il fastidioso problema dei calcoli urinari. Anche il succo diluito di un mezzo limone con un po’ di zucchero o con té verde, da bersi alla mattina può aiutare a prevenire la calcolosi.

Esistono farmaci che prevengono la formazione di calcoli?

Più che di farmaci si tratta di integratori che dissolvono i microaggregati che precipitando nelle urine danno luogo ai calcoli, sono a base di citrati con l’aggiunta di estratti vegetali come té verde, curcuma, fillanto e capsico, questi ultimi dotati anche di forte potere antiossidante.

Dott. Marco Garofalo
medico chirurgo specialista in Urologia - Clinica Urologica del Policlinico S.Orsola-Malpighi.

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