LA PSICOPROFILASSI OSTRETRICA

Per mezzo della psicoprofilassi ostretrica si intende dare alla donna gravida: 

1 ) una adeguata preparazione fisica e psichica di modo che la donna assecondi i vari tempi e fenomeni del parto nel modo più corretto;
2) un sano orientamento psicologico e morale nei riguardi della gravidanza, della maternità, e del futuro del bambino;
3) un’esatta conoscenza di quei fenomeni di cui essa è protagonista, cancellando dalla sua mente eventuali pregiudizi e superstizioni.
Da questa preparazione la donna può quindi ottenere i seguenti vantaggi:
- una condizione di fiducia in sè stessa, di serenità di fronte al parto;
- uno svolgimento più facile del parto stesso con vantaggio per il bambino;
- una attenuazione e, in qualche caso, l’abolizione del dolore.

Preparazione al parto: Metodi
I metodi di preparazione al parto sono fondamentalmente quattro, ai quali si possono associare, poi, metodi misti;
l) l’ipnosi;
2) il training autogeno di Schultz;
3) il parto naturale di Read;
4) il metodo sovietico o M.P.P.
Di questi quattro, la tecnica d’elezione per prepararsi al parto, la più seguita e sperimentata, resta il training autogeno e il suo diretto derivato, il training autogeno respiratorio (RA T).
Inoltre, il training autogeno ha una diffusione in moltissimi centri e reparti d’ostetricia su tutto il territorio nazionale, a differenza dei rimanenti metodi, che, pur essendo riconosciuti validi in quasi tutto il mondo, vengono scarsamente e quasi mai utilizzati o proposti. Ecco perchè dopo un rapido e speriamo esemplificativo excursus su di essi, ci soffermeremo in particolar modo sul training autogeno come tecnica principale.

L’ipnosi
Il metodo per ipnosi è il più vecchio ed entra ufficialmente nella ostetricia nei primi decenni dell’800. E’ considerato il precorrittore di tutti i metodi moderni di preparazione al parto. Il metodo consiste in una realizzazione di uno stato di trance ipnoidale da parte del medico sulla gestante, poi viene effettuato un condizionamento della gestante stessa con uso di suggestioni. Le suggestioni dovrebbero penetrare e integrarsi nella psiche della donna molto più facilmente che allo stato di veglia. Verrebbe, per così dire, «elaborata» la personalità del soggetto.

Il parto naturale di Read
Anche l’M.P.P. si basa su quattro momenti fondamentali, simili, ma non uguali
per impostazione teorica al metodo di Read. Essi sono: azione pedagogica con corsi di insegnamento di anatomia dell’apparato genitale femminile, sulla fisiologia della riproduzione e del parto e sulla attività nervosa superiore, seguiranno poi le lezioni volte ad un giusto apprendimento della respirazione, del rilassamento, della ginnastica.

Training autogeno
Veniamo ora a considerare il training autogeno in tutti i suoi aspetti. Diversamente dagli altri metodi il training autogeno, pur utilizzando in massima parte il rilassamento è una tecnica «autogena», cioè che si genera da sè attraverso un progressivo allenamento mentale (training). Allenamento che, attraverso sei esercizi standard, la pesantezza, il calore, il cuore, il respiro, il plesso solare, la fronte fresca, dovrebbe far sorgere spontaneamente nel soggetto un più determinato autocontrollo, una maggiore capacità d’introspezione e una maggiore coscienza di sè. L’innumerevole casistica clinica sul training autogeno, oltre 500 mila casi, ha rilevato anche effetti del tipo di recupero di energie psicofisiche, di smorzamento della reattività emotiva e di potenziamento delle capacità mnemoniche.
E’ da notare il fatto che il training autogeno viene sistematicamente usato in forma di psicoterapia per tutti i disturbi ansiosi e psicosomatici, poichè esso insegna a controllare il proprio corpo e anche quelle funzioni di esso che abbiamo sempre creduto, erroneamente, essere di dominio esclusivo del sistema nervoso autonomo; involontarie, quindi, come il tono muscolare, il respiro, il cuore e in generale l’ansia, la paura, l’emozione.

Ora, alcuni consigli utili tratti dall’esperienza sulla psicoprofilassi al parto dei maggiori ricercatori in questo campo (Schultz, Luthe, Prill, Sbriglio etc):
a) i corsi affollati, con gruppi di oltre 20 gestanti, danno risultati poco fruttuosi, specie se condotti da una sola persona;
b) non è possibile seguire contemporaneamente più di 15 gestanti, considerato che già alcune di queste sfuggiranno al controllo del rilasciamento dei muscoli massetteri e del cingolo scapolare;
c) in gruppo diventa meno efficace l’allenamento al parto simulato, diventa così impossibile fare una previsione, per tutte le gravide, circa la riuscita del metodo durante il travaglio di parto;
d) i corsi devono esclusivamente essere affidati a medici competenti o a psicologi clinici (vedere per es. l’articolo 93 del codice medico deontologico dell’Ordine dei medici di Torino, anno 1978).

Francesco Giacomazzi
Psicologo clinico
Pubblicazione Giugno 1984

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