L’INFLUENZA DEI POLLI

Al di fuori dell’Europa devastazioni di questa importanza avvennero nel 1980 in Pensilvenia (USA) Anche se i consumatori non corrono alcun rischio, l’epidemia italiana preoccupa fortemente l’ Ufficio della Commissione Europea che si occupa di alimentazione e veterinaria (FVO) soprattutto per quanto riguarda la salute degli animali. Sono già stati effettuati due controlli della FVO con conseguente invio di raccomandazioni alle Autorità Italiane. L’assistenza della Comunità Europea sarà presente sotto forma di aiuto economico con il EAGGF (Fondo Europeo di Guida e Garanzia all’ Agricoltura) nei confronti degli allevatori che vedranno l’allevamento distrutto come misura preventiva per evitare la diffusione della malattia. Un’altra ragione del monitoraggio continuativo della situazione italiana é la tendenza del virus dell’influenza avicola ad evolversi con nuove mutazioni. Gli stessi fenomeni evolutivi possono verificarsi per i virus delle epidemie umane, ma fortunatamente le somiglianze finiscono qui (nell’uomo c’è una bassa mortalità e…. nessuna uccisione preventiva)
Frank Dempsey
Health and Consumer Protection DG
e-mail:
Frank.Dempsey@cec.eu.int
da: Consumer voice 1/2000

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