VARICI & GRAVIDANZA

Le varici in gravidanza compaiono in donne costituzionalmente predisposte: la gravidanza agirebbe cioè come fattore scatenante o accelerante la comparsa di un problema già presente, anche se ancora non venuto alla luce. Il manifestarsi di tale malattia non è infatti obbligatorio, ma è tuttavia un evento molto frequente, nel momento in cui si venga a realizzare la combinazione di uno o più fattori scatenanti: la gravidanza ne rappresenta uno dei più importanti.
Questo particolare momento della vita di una donna, quindi, ha una notevole influenza sulla storia naturale della malattia varicosa, essendo infatti in grado sia di determinare l’aggravamento di una patologia preesistente, sia di evidenziare i segni di una insufficienza venosa ancora non clinicamente evidente; peraltro in alcuni casi esiste la possibilità di una sua regressione spontanea nei mesi successivi al parto.
La frequenza di comparsa delle varici aumenta con l’aumentare del numero delle gravidanze; inoltre, un intervallo di tempo troppo breve tra una gravidanza e quella successiva può non permettere il recupero del tono della parete venosa (cioè il ritorno alla sua normale elasticità e capacità di contenere il volume di sangue circolante) e nemmeno un adeguato recupero del normale peso corporeo.
L’insorgenza della malattia varicosa, se rapportata alle varie epoche gestazionali, presenta un andamento statistico di questo genere:
· 70% nel primo trimestre;
· 25% nel secondo trimestre;
· 5% nel terzo trimestre;
tendendo quindi a manifestarsi fin dalle prime settimane di gravidanza.
Da questi semplici dati numerici emerge con evidenza l’importanza della diagnosi precoce di una eventuale insufficienza venosa degli arti inferiori, così come la precoce adozione di misure preventive o terapeutiche.
Se dopo la prima gravidanza molto spesso le vene varicose tendono a regredire spontaneamente, questo tuttavia non avviene con quelle successive, in quanto il sovraccarico lavorativo (nel corso della gravidanza il volume di sangue circolan­te aumenta considerevolmente) e di peso tenderà a danneggiarle in maniera irreversibile.
Bisogna ricordare che la presenza di varici delle gambe non rappresenta solo un disturbo estetico, ma un rischio di insorgenza di complicazioni legate al ristagno di sangue non ossigenato; si andrà quindi dal semplice gonfiore di piedi, caviglie e gambe fino alla flebite(infiammazione di una vena) o alla tromboflebite (occlusione di un tratto di vena): queste ultime sono complicazioni piuttosto serie, che tendono a manifestarsi per lo più verso il termine della gravidanza.
E’ evidente quindi la necessità di prevenire tali problemi o, qualora esistano già, di prendere efficaci contromisure per ridurre l’estensione e l’intensità di tali disturbi, in modo da affrontare la gravidanza con le migliori condizioni circolatorie possibili.

Terapia
Esistono una serie di rimedi che possono essere messi in atto per evitare o ridurre i problemi causati dalle vene varicose in gravidanza.
Si può iniziare con alcune semplici regole di stile di vita: evitare una prolungata posizione eretta così come una prolungata posizione seduta, magari con le gambe accavallate; mantenere un minimo di attività fisica (molto utile in particolare il nuoto); evitare le fonti di calore, che potrebbero causare un peggioramento dei gonfiori delle gambe.
Molto utili, anzi indispensabili, le calze elastiche: rappresentano infatti la più importante ed efficace misura preventiva. Dovrebbero essere indossate anche dalle donne che non presentano varici fin dall’inizio della gravidanza e mantenute per tutta la sua durata, modificando periodicamente il grado di compressione, che dovrà aumentare con il passare dei mesi: sarà specifico compito dello specialista flebologo consigliare il tipo di calza più adatto.
Si possono eventualmente associare farmaci cosiddetti “flebotonici”, in grado di ridurre alcuni dei disturbi che abbiamo citato all’ inizio (gonfiore, pesantezza, formicolii, stanchezza): la loro efficacia è tuttavia inferiore a quella derivante dal costante uso di calze elastiche e dall’ osservanza delle norme di stile di vita delle quali abbiamo parlato.
La terapia chirurgica, l’unica veramente efficace per l’eliminazione delle vene varicose, deve essere tuttavia programmata o prima o dopo la gravidanza.

Giuseppe Serpieri – chirurgo vascolare
pubblicazione 2002

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