AMBIENTE DI LAVORO E RISCHIO CARDIOVASCOLARE

 

Lo stress da lavoro aumenta il 78% il rischio di infarto del miocardio. Questi e altri dati sono stati presentati nel corso della settima Conferenza Internazionale di ICOH (International Commission on Occupational Health) sull’ambiente di lavoro e le malattie cardiovascolari, per la prima volta ospitata in Italia, all’Università degli Studi dell’Insubria, a Varese, da 3 al 5 maggio 2017, dopo le edizioni di Tokyo (2013), Cracovia (2009), Newport Beach (2005), Dusseldorf (2002), Tel Aviv (1998) e Copenaghen (1994). Lo studio condotto in Italia dalla Univesità dell’ Insubria è durato 20 anni

Hanno preso parte all’evento oltre centocinquanta tra relatori e partecipanti ai lavori, medici esperti di medicina del lavoro, epidemiologi, cardiologi esperti in riabilitazione cardiaca e prevenzione provenienti da tutto il mondo. Presidente della conferenza è stato il professor Marco M Ferrario, docente di Medicina del Lavoro, dell’Università degli Studi Insubria.

Obiettivo della Conferenza aggiornare le conoscenze sui fattori di rischio per i lavoratori nei confronti delle malattie cardiovascolari e fare il punto sullo stato dell’arte e sugli interventi possibili su stress, attività fisica e screening, al fine di colmare il divario esistente tra le conoscenze e gli interventi preventivi, anche con lo sviluppo di politiche pubbliche di sostegno che migliorino le condizioni di lavoro sia a livello locale che globale.

«Grazie alla collaborazione tra il Centro Epimed (Epidemiologia e Medicina preventiva) dell’Università degli Studi dell’Insubria e la struttura complessa di Medicina del Lavoro dell’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese, abbiamo portato a termine uno studio ventennale su un campione di popolazione formato da oltre 4100 lavoratori della Brianza, uomini appartenenti alle categorie dei colletti bianchi e colletti blu – spiega il professor Ferrario –. Quello che è emerso è che esiste il 78% in più di rischio di infarto del miocardio tra coloro considerati ad alto stress da lavoro percepito; basato sulla rilevazione del metodo proposto da Karasek che individua 4 livelli di stress – il livello maggiore, cosiddetto appunto di “alto stress”, che si riferisce a coloro che hanno carichi di lavoro molto altro, scarso potere decisionale e scarse risorse (ossia basse skills e poca possibilità di ripartire il lavoro). In questa categoria di lavoratori, indipendentemente dal fatto di essere colletti blu o bianchi, l’incidenza del rischio di infarto del miocardio è molto più alta rispetto ai “colleghi”.

 

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