IL COITO DOLOROSO: IL PUNTO SULLA DISPAREUNIA

Si era soliti distinguere scolasticamente una dispareunia esterna da una interna, e una primaria da una secondaria: attualmente si preferisce mantenere una più netta separazione tra dispareunia e vaginismo anche in considerazione del fatto che il vaginismo (contrazione spasmodica involontaria dei muscoli perineali) si innesta più spesso su personalità disturbate e che si verifica a prescindere dal fatto che la condizione negativa sia reale o immaginaria o che la donna ne sia più o meno consapevole. Per ciò che riguarda la dispareunia invece, se è vero da un lato che si ricercano e spesso si ritrovano una serie di fattori psicogeni corre­lati con i conflitti della paziente riguardanti la propria femminilità, il proprio partner, il proprio ruolo sociale ecc., d’altro canto molteplici osservazioni confermano che il dolore durante il rapporto è, nella maggioranza dei casi, dovuto a una lesione organica, magari difficilmente diagnosticabile, che acquisisce una diversa fenotipizzazione sintomatologica a seconda della personalità della donna, della sua sessualità, dei suoi conflitti.
Insomma, la causa organica, anche se non riconoscibile non può mai essere esclusa (Bocci & Coll.).
Se vogliamo esaminare tutte le cause organiche di dispareunia, possiamo affermare che non esiste una sola affezione pelviperineale che non sia in grado di provocare rapporti sessuali dolorosi: e non solo cause ginecologiche, ma anche disturbi di tipo gastroenterico, come il colon irritabile, la diverticolite, o di tipo urologico, come cistiti, calcolosi ureterali, ptosi re­nali ecc.
E’ quindi indispensabile ricercare accuratamente tali noxe patogene ed è stato più volte suggerito di completare lo studio clinico di queste pazienti in più sedute per poter confermare le prime impressioni. Si ricordi infine che anche in assenza di ogni più piccolo reperto patologico, non si può non tenere conto che la maggior parte degli Autori sono concordi nell’affermare che i disturbi circolatori, specie la congestione passiva, sono fattori importanti nella dispareunia e nel dolore pelvico cronico. La congestione sanguigna dell’utero aumenta la tensione delle pareti uterine ed è in grado di determinare dolore.
La tendenza a ricercare una causa psicologica quale spiegazione della dispareunia si basa appunto sull’assenza di cause organiche ben evidenziabili e sugli scarsi risultati ottenuti dall’esame clinico di queste pazienti: ma quando non vi sia alcun disordine della personalità o un comportamento particolarmen­te nevrotico è più probabile che la causa sia organica, anche se al momento il meccanismo del dolore non è ancora chiarito.
Insomma se da un lato è inutile colpevolizzare la paziente dicendo che si tratta soltanto di un sintomo nervoso, è altrettanto inutile spaventarla con strane dia­gnosi di lesioni o gravi infiammazioni. La genesi multifattoriale della dispareunia ci impone quindi di affrontare il problema da più ango­lazioni in un lavoro di equipe. Spetta al ginecologo ricercare e rimuovere le cause organiche della dispareunia, spetta alla sessuologia clinica rimuovere gli ostacoli non strettamente organici che impediscono una piena realizzazione di una vita sessuale soddisfacente e gratificante.

Vittorio Azzarini -ginecologo
pubblicazione del 1982

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