IPOTIRODISMO E GRAVIDANZA

Lo studio, condotto dal Dr. James Haddow della Fondazione per la Ricerca sul Sangue, indica che un modesto deficit di funzionalità tiroidea non trattato nella madre potrebbe influenzare negativamente lo sviluppo del cervello fetale, inducendo un ridotto quoziente di intelligenza e delle abilità attitudinali e visivo/motorie del bambino. 

“Quanto riportato suggerisce che la determinazione del TSH debba essere praticata prima o all’inizio della gravidanza per permettere un adeguato trattamento della madre e del bambino”, ha sostenuto Larry Jameson, President della Endocrine Society, che ha enunciato una presa di posizione con raccomandazioni a seguito della valutazione dello studio.
“I segni ed i sintomi dell’ipotiroidismo sono non specifici e possono essere mascherati dalla gravidanza; gli esami su sangue sono il modo migliore per fare questa diagnosi. Appare ora che il deficit materno di ormoni tiroidei possa essere aggiunto alla lista di condizioni materne correggibili che possono avere un importante impatto sul feto”.
Jameson ha notato che i risultati del nuovo studio sono in linea con precedenti meno estese ricerche. Essi indicano che bambini nati senza ipotiroidismo da madri che avevano deficit tiroidei non riconosciuti possono sviluppare ridotte capacità mentali. In 15 tests praticati su bambini di 7-9 anni in questa categoria, i figli di madri ipotiroidee ottenevano risultati meno buoni in tutti i tests.
Jameson ha detto che un’ulteriore ricerca è necessaria per determinare quando debba essere fatto lo screening, il metodo di esame, i criteri di diagnosi per l’ipotiroidismo materno, le linee guida di trattamento ed i costi.
“Per adesso, le donne con una storia personale o familiare di malattie tiroidee, o con sintomi, debbono praticare una determinazione dei livelli di TSH nel sangue quando pianificano una gravidanza o il prima possibile dopo il concepimento” ha aggiunto.
Il gruppo di ricerca di Haddow ha testato retrospettivamente campioni di siero per l’evidenza di ipotiroidismo in un gruppo di 25.216 donne gravide che avevano partorito tra il 1987 ed il 1990. Sono state identificate 62 donne che erano state ipotiroidee durante la gravidanza. I bambini, di età compresa tra i 7 e i 9 anni all’epoca dello studio, sono stati paragonati con quelli di un gruppo di controllo di bambini le cui madri erano ipotiroidee durante la gravidanza. I bambini delle madri ipotiroidee hanno avuto risultati meno brillanti in tutti i tests.
La Endocrine Society comprende più di 10.000 scienziati e medici in più di 80 paesi. E’ la più grande e più attiva organiz­zazione del mondo dedicata alla ricerca sugli ormoni ed alla pratica clinica in endocrinoIogia.
I Pazienti con disordini ormonali come l’ipotiroidismo sono comunemente indirizzati agli endocrinologi, che hanno la preparazione specialistica e l’esperienza necessaria per una eftìcace valutazione e trattamento.
La Endocrine Society ha diffuso queste raccomandazioni:
* Una strategia che tenga conto del rapporto costo/efficacia per lo screening dell’ipotiroidismo nelle donne in gravidanza, da attuarsi prima o al più presto durante la gravidanza. Questo richiederà una ulteriore ricerca per determinare quando lo screening debba essere fatto in relazione al concepimento, il metodo del test, i criteri diagnostici dell’ ipotiroidismo materno, le linee guida di trattamento ed il costo dello screening.
* Per ora, le donne con una storia personale o familiare di patologia tiroidea, o con sintomi che suggeriscono un possibile ipotiroidismo, devono essere sottoposte a screening mediante la determinazione dei livelli di TSH plasmatici quando stanno pianificando una gravidanza, o il prima possibile dopo il concepimento.
* Le donne in cui viene rilevato un ipotiroidismo durante la gravidanza devono iniziare la terapia sostitutiva con ormone tiroideo immediatamente per fornire un adeguato livello di ormoni tiroidei al feto in via di sviluppo.
* Il fabbisogno di ormoni tiroidei aumenta di circa il 25-50% durante la gravidanza. Conseguentemente, le donne con ipotiroidismo noto devono praticare monitoraggio degli ormoni tiroidei durante la gravidanza e devono essere fatti appropriati aggiustamenti del dosaggio della terapia sostitutiva con ormone tiroideo.
“L’ipotiroidismo è relativamente comune fra le donne” ha detto Jameson, con una incidenza di circa 1: 100 nell’ età fertile. Egli ha sottolineato che ogni 1.000 donne gravide studiate, se
1 su 100 fosse ipotiroidea, in base al nuovo studio si potrebbe predire che il QI di due bambini potrebbe essere influenzato negativamente, qualora la madre non venisse adeguatamente diagnosticata e trattata.
Jameson è a capo della Divisione di Endocrinologia, Metabolismo e Medicina Molecolare della Northwestern MedicaI School. Le sue principali aree di ricerca riguardano le basi genetiche dei disordini tiroidei e riproduttivi, i meccanismi d’azione degli ormoni tiroidei, le malattie tiroidee, ipofisarie e della sfera riproduttiva.

Deficit di ormoni tiroidei durante la gravidanza: implicazioni per lo sviluppo cognitivo del bambino.
Come già evidenziato i bambini delle madri che erano state ipotiroidee durante la gravidanza hanno presentato risultati inferiori in tutti i tests. Il loro QI era inferiore di 4 punti rispetto al gruppo di controllo. Differenze di QI maggiori venivano osservate in bambini nati da un sottogruppo di madri che non avevano mai ricevuto alcun trattamento con ormone tiroideo (riduzione media del QI di 7 punti). In questo gruppo, il 9% della prole aveva un QI inferiore a 85, a fronte del 5% dei bambini del gruppo di controllo.
Questo studio conferma i dati di diversi precedenti piccoli studi e suggerisce che il deficit non diagnosticato di ormoni tiroidei durante la gravidanza influenzi negativamente lo sviluppo cerebrale. L’ipotiroidismo è relativamente comune; si verifica in 1 donna su 100 in età fertile. Diventa più comune con l’età, aspetto rilevante visto che un sempre maggior numero di donne procrastina la gravidanza nel tempo. Il feto in via di sviluppo è incapace di produrre i suoi propri ormoni tiroidei nelle fasi iniziali della gravidanza. Quindi, gli ormoni tiroidei devono essere trasferiti dalla madre al feto attraverso la placenta fino a che la tiroide fetale non inizia a funzionare durante il secondo trimestre.
Le conseguenze della privazione materna di ormoni tiroidei durante la gravidanza sembrano sostanziali e non reversibili. Idealmente, l’ipotiroidismo dovrebbe essere diagnosticato prima, o nelle fasi iniziali della gravidanza, per permettere un adeguato trattamento della madre e del feto. Poiché i segni e i sintomi dell’ipotiroidismo (stanchezza, pelle secca, caduta dei capelli, aumento di peso, stipsi, irregolarità mestruali) non sono specifici, e possono essere mascherati dalla gravidanza, i tests su sangue sono la maniera più efficace di fare la diagnosi. Sembra ora che il deficit materno di ormoni tiroidei possa essere aggiunto alla lista di condizioni materne correggibili come la carenza di folati, l’incompatibilità di gruppo sanguigno ed il diabete gestazionale che hanno un importante impatto sulla salute del feto di sviluppo.

(Per maggiori informazioni visitare il sito della Endocrine Society all’indirizzo di seguito riportato:
www.endo-society.org)

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Pubblicazione Marzo 2005

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