TUMORE DELLA MAMMELLA

l’età: con l’aumentare dell’età il rischio aumenta; 

gli ormoni: fino ad oggi numerosi studi hanno dimostrato una stretta correlazione tra
l’insorgenza del tumore del seno e gli ormoni femminili. I casi di malattia aumentano con l’età anche per effetto della prolungata esposizione agli ormoni prodotti dall’ovaio prima della menopausa. Le donne con vita fertile più lunga sono più a rischio sia nel caso di Prima mestruazione precoce, sia in quello di menopausa tardiva;
la familiarità: è ipotizzabile un aumento del rischio quando in famiglia vi sono casi di tumore del seno in parenti prossimi (madre, sorella, nonna, zia) sia da parte materna che patema;
la predisposizione genetica: in presenza di una forte familiarità di casi di tumore dell’ovaio e del seno, si può sospettare la presenza di predisposizione genetica, in molti casi sono disponibili anche test;
la nulliparità: il numero delle gravidanze può influire sul tumore del seno. Maggiore è il numero delle gravidanze, minore è il rischio. Anche l’età della prima gravidanza è influente: una gravidanza prima dei 30-35 anni sembra proteggere dal rischio di tumore al seno;
un precedente carcinoma della mammella aumenta le probabilità di recidive alla stessa o all’altra mammella;
l‘obesità: la tendenza ad ingrassare, specialmente dopo la menopausa può costituire fattore di rischio;
la dieta: un eccesso di calorie aumenta il rischio.

Segni
Nodulo mammario: è il segno iniziale più frequente (80%). Si presenta duro rispetto alla normale consistenza della mammella e quasi sempre non dolente.
Altri segni (presenti in fase avanzata di malattia): cute con caratteristiche che ricordano la buccia d’arancia, retrazione del capezzolo, indurimento della mammella, noduli ascellari.

Professor Rivelli, come si previene il tumore alla mammella?
“Purtroppo non esiste ancora la prevenzione primaria per il tumore del seno, perché non esiste un solo fattore di rischio che sia fortemente associato alla malattia. Attualmente risultati incoraggianti sono stati raggiunti attraverso la chemioprevenzione che consiste nell’utilizzo di sostanze naturali o farmacologiche con lo scopo di impedire o rallentare la comparsa del tumore. Esistono tuttavia alcuni comportamenti di vita e individuali che possono aiutare l’organismo a proteggersi”.

Quali sono?
“Sforzarsi di seguire un’ alimentazione ricca di frutta e verdura fresca, soia, cereali non raffinati e legumi, associata ad una costante attività fisica, specialmente in menopausa”.

Una donna attenta al suo corpo quali esami dovrebbe fare per una diagnosi precoce?
“Per iniziare è bene che si sottoponga ad una visita clinica annuale dopo i 25 anni, poi è necessaria una mammografia, per la prima volta a 40 anni e successivamente con cadenza annuale. Su parere del medico, prima dei 40 anni, potrebbe esserle richiesta un’ecografia e per finire è indispensabile che effettui una regolare autopalpazione”.

Il primo rilievo é volto all’aspetto generale delle mammelle: davanti allo specchio, in ambiente ben illuminato e rilassate se ne verificano la forma, il volume e la superficie. L’esplorazione vera e propria si effettua in posizione supina, con un cuscino sotto la spalla corrispondente alla mammella da esplorare e il braccio della stessa parte piegato sotto la testa sempre in posizione supima, la mammella verrà palpata in modo leggero,senza lasciare inesplorata nessuna parte, peartendo dal margine ascellare verso il capezzolo. A braccio alzato, ben teso, manovra che permette di evidenziare il solco sottomammario, la mammella verrà palpata dalla sterno a capezzolo.
La palpazione si estenderà dalla clavicola al solco sottomammario. La donna che si autoesplora deve inparare a distingure le formazioni ghiandolari normali da eventuali formazioni estranee. Sempre in posizione supina, si procede alla palpazione della superficie esterna della mammella, tenendo però il braccio teso lungo il fianco.
Un’ autoesplorazione efficace richiede una certa esperienza che ogni donna può conseguire in pochi mesi di pratica. L’autoesplorazione si conclude spremendo fra pollice e indice il capezzolo. Ogni anomalia riscontrata deve essere riferita immediatamente al medico.

Prevenzione e Salute
Prof. Rivelli D. F.
Pubblicazione Aprile 2004

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